- Amministrazione aperta
Accordi degli organi collegiali dell'AOC
Il modello catalano di amministrazione digitale, basato sull'uso di servizi condivisi, sulla collaborazione tra i diversi enti pubblici e sul supporto nella gestione del cambiamento, sta guidando la trasformazione digitale dei consigli di Stato. Questo è ciò che mostra un altro anno il rapporto comparativo sull'adozione dell'amministrazione digitale e sul rispetto della Legge Trasparenza sulla base dei dati aperti effettuati annualmente dall'AOC.
Come l'anno precedente, i consigli comunali della Catalogna hanno registrato nel 2023 a utilizzo dei servizi digitali che sfiora il doppio rispetto a quello dei Comuni nel resto dello Stato. Il livello di utilizzo dei servizi di autenticazione, rispetto al valore ottimale, raggiunge il 58% per i comuni catalani, rispetto al 31% della media nazionale.
Oltretutto, tutti i comuni catalani, indipendentemente dalle loro dimensioni, continuano a registrare almeno una procedura digitale, un traguardo che non si verifica nel resto della Spagna, soprattutto nei comuni con meno di 500 abitanti. Questa differenza può essere spiegata con un’offerta più ampia di servizi digitali adattati alle esigenze degli utenti, insieme ad una promozione attiva dei servizi disponibili e alla semplificazione delle procedure digitali, che li rende più accessibili e facili da usare.
In termini di trasparenza, i comuni della Catalogna continuano a distinguersi rispetto al resto dello Stato. Il punteggio medio ottenuto dai comuni catalani nella valutazione effettuata dall'Università Autonoma di Barcellona, attraverso il sigillo Infoparticipa, è di 48 punti, contro i 24 punti di media del resto dello Stato. La differenza, che nel 78 era del 2022%, è cresciuta al 101%.
Ciò è in parte dovuto al lavoro dell’Open Governments Network, che fornisce consulenza, supporto, formazione e migliori pratiche per aiutare i comuni ad attuare politiche di trasparenza più forti. Nonostante questi progressi, la sfida di migliorare i livelli di conformità rimane una priorità per i governi locali catalani.
La percentuale di comuni catalani che hanno utilizzato servizi di interoperabilità è leggermente aumentata, dal 38% nel 2022 al 41% nel 2023. Anche i comuni nel resto dello Stato sono migliorati in questo ambito, con un aumento dal 12% al 15%. Tuttavia, la percentuale di utilizzo dei servizi di interoperabilità in Catalogna triplica quella del resto dello Stato.
In termini di utilizzo effettivo la differenza è ancora più significativa, sebbene i valori siano ancora molto bassi. In Catalogna il livello di utilizzo rispetto al valore ottimale è del 16%, contro l'8% del resto dello Stato. Questo maggiore utilizzo si traduce in minori richieste di documenti da parte dei cittadini, evitando spostamenti e in una migliore qualità dei servizi.
I nuovi indicatori di quest'anno mostrano anche la leadership dei comuni catalani nel campo degli appalti elettronici. Il 94% delle gare in Catalogna si svolgono elettronicamente, rispetto al 74% nel resto dello Stato. Inoltre, i comuni catalani mostrano un uso prominente del profilo dell’appaltatore: L’87% dei comuni ha utilizzato questo strumento nel 2023, mentre nel resto della Spagna lo ha fatto solo il 55%.
Da notare che i comuni catalani con più di 20.000 abitanti hanno raggiunto quasi il 100% di assunzioni elettroniche e di utilizzo del profilo di contraente. Anche i comuni più piccoli mostrano livelli elevati ma leggermente inferiori. Queste cifre rafforzano la coerenza del modello catalano nei processi di appalto trasparenti e digitali, anche se sarà importante offrire maggiore sostegno ai piccoli comuni per consolidare queste pratiche e garantirne la piena adozione.
Lo studio è basato su la metodologia dell'Indice di Maturità Digitale delle amministrazioni locali e valuta il grado di trasformazione digitale in tre ambiti chiave: i diritti digitali dei cittadini, l’attività dei servizi di amministrazione elettronica e il livello di trasparenza. Nelle prime due aree lo studio utilizza il dati di attività dei servizi digitali dell'AOC e il dati pubblicati dall'AGE, mentre nel campo della trasparenza utilizza il dati del label Infoparticipa.
Le fonti di informazione da noi utilizzate sono le seguenti:
La metodologia di calcolo è stata la seguente:
Dall'AOC vorremmo poter estendere questi studi ad altri ambiti dell'amministrazione digitale, ma gli open data disponibili presso l'AGE sono limitati.
Nota: Ringraziamo il team del Laboratorio di Comunicazione Pubblica dell'Universitat Autònoma de Barcelona per l'accesso ai dati aperti dello studio Infoparticipa a livello statale