- Amministrazione aperta
Cresce del 11% l’utilizzo dei servizi digitali: bilancio dell’AOC 2023
Quando si parla di trasformazione digitale del settore pubblico si parla molto più di un mandato legale, si parla di un percorso (lungo e faticoso) in particolare, per gli enti locali, molto segnato dall'atomizzazione della mappa locale, dove non sono profonde asimmetrie e che il ritmo stabilito nell'ordinamento giuridico e nella realtà non va allo stesso ritmo. Fondamentale è quindi il ruolo che altri soggetti del settore pubblico assumono in questo compito nella governance del modello di trasformazione digitale.
Perché, in questo senso, il ruolo dei Comuni è ben lontano da quello che ricoprirono quando, a metà degli anni '80, fu emanato il loro primo regolamento, che disegnò un insieme di servizi comunali di base, ai quali vanno aggiunti i nuovi scenari derivati della introduzione della tecnologia, non solo amministrazione elettronica, ma anche il dati aperti, el Big Data o blockchain, e nuovi modelli di gestione richiesti da una società sempre più attiva e consapevole dei propri diritti.
Ma sta di fatto che, oltre alla complessità di affrontare lo stato di digitalizzazione delle procedure a livello locale, non solo per l'eterogeneità degli enti che la compongono, ma anche per le profonde asimmetrie esistenti, anche tra quelle che presentano caratteristiche simili richiedono la fattiva concorrenza di altre pubbliche amministrazioni dotate di maggiori risorse, possibilità di progettazione, gestione ed esecuzione.
La trasformazione digitale è molto più che l'acquisizione e l'utilizzo della tecnologia, ma richiede l'adozione di una strategia, di pianificazione, progettazione e valutazione, una strategia che deve basarsi su un modello di governance adeguato alle esigenze gestionali dei diversi soggetti impegnati a questa sfida e che accade, a volte, di sovrapporre strati di collaborazione istituzionale e generare sinergie di cooperazione tra i diversi livelli territoriali, al di là delle questioni di competenza.
Nel territorio nel suo insieme è possibile osservare diversi modelli, ma in particolare se ne possono contrapporre due, da un lato, quello degli enti locali della Catalogna, e la sua imbricazione nel Consorzio AOC e, dall'altro, il altri enti locali, che potremmo designare nel territorio OBSAE, enti locali che, purché abbiano una popolazione inferiore a 20.00 abitanti, hanno diritto di contare sulle Diputaciones Provinciali per garantire il buon esito di detto processo.
Come fare questo confronto? Non è semplice e non lo è perché, a fronte di dati aperti, strutturati e riutilizzabili che possiamo trovare nel territorio AOC (modello catalano), ci troviamo di fronte a due realtà comuni: dati scarsi e non così buoni, o una totale assenza di dati. Pertanto, questo confronto può essere effettuato solo con queste informazioni.
Nel caso del territorio AOC sulla base di Indice di maturità digitale (IMD) attraverso il quale vengono analizzati più di 30 indicatori di governo digitale e aperto, che sono elaborati a partire da due tipi di informazioni:
Con queste informazioni vengono elaborati indicatori che consentono di dare un quadro reale e realistico dei servizi digitali che le autorità locali della Catalogna offrono alla società nel suo insieme, nonché di misurare il loro grado di trasformazione digitale, attraverso tre gruppi di indicatori: diritti digitali, attività e governo aperto.
Nel risultato delle segnalazioni esistenti per il territorio OBSAE (IRIA e relazioni di verifica della Corte dei Conti e dell'OCESX), la dimensione del comune appare ancora come un fattore determinante, evidenziando che i comuni con meno abitanti sono a una netta svantaggio per poter garantire ai cittadini diritti digitali, governo aperto e possibilità di svolgere procedure online, sono ancora in fase di crescita, in piena adolescenza a fronte di una maggiore maturità digitale del territorio AOC.
Da questo confronto si ottiene il seguente risultato, estratto dal documento "Un'innovazione organizzativa e analitica nell'amministrazione digitale, il modello catalano in prospettiva comparata"
Alla luce di questi dati e dello studio generale Quali vantaggi porta il modello catalano? Permette di agire come elemento di mitigazione del rischio di non conformità, ma anche come facilitatore della trasformazione digitale che garantisce l'uguaglianza dei diritti tra tutte le persone indipendentemente dalla parte del territorio della Catalogna in cui si trovano, senza che vi essere cittadini di prima classe e di seconda a seconda dell'elemento digitale. Perché sono proprio i comuni più piccoli quelli che necessitano maggiormente dei servizi di amministrazione telematica, perché altrimenti dovranno spostarsi nelle grandi città dove si trovano le sedi delle altre amministrazioni, aumentando l'onere amministrativo, l'impronta ecologica e in palese contraddizione con le linee guida principi di funzionamento delle pubbliche amministrazioni.
Per questo è fondamentale scommettere su un modello di governance condiviso, aperto e multilivello, dove i Comuni non siano solo destinatari di un servizio (a volte tramite appalto e nient'altro), ma attori del processo, in cui devono essere coinvolti via principale al suo capitale umano). Occorre tener conto dei limiti dei comuni con popolazione minore, in gran parte ubicati in aree rurali e con centri abitati geograficamente dispersi, non solo è indispensabile la collaborazione con altre PAA di livello territoriale superiore, ma questa articolazione è svolta da modalità innovative come accade in questo caso, rispetto al modello tradizionale che non sembra offrire risultati così buoni.
Questo ammodernamento tecnologico dei servizi pubblici dovrebbe essere affrontato dal presidio dei vincoli offerti da un modello giuridico poco innovativo incentrato prevalentemente sul procedimento amministrativo, pertanto sarebbe opportuno adottare un approccio basato sui servizi e non esclusivamente sul procedimento, in questo senso la formula AOC, dopo più di 20 anni di esperienza e le prove accreditate attraverso l'IMD, non solo sembra aver contribuito in modo più vincente rispetto alle altre formule testate ma sembra anche allineata con le sfide e le sfide del futuro che il contesto attuale presente
In sintesi, nonostante le notevoli difficoltà incontrate per ottenere dati chiari, strutturati e affidabili da parte delle amministrazioni al di fuori del territorio AOC, le conclusioni dello studio convalidano la strategia sviluppata dal modello catalano e, in particolare, la necessità di disporre di un sistema di pianificazione, misurazione e valutazione (la cui mancanza è stata dimostrata da studi nazionali e internazionali), un sistema aperto e in modalità di miglioramento continuo, in grado di adattarsi a nuovi fattori, come il telelavoro o la sostenibilità, per supportare la diffusione dell'amministrazione digitale .