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Miquel Estapé, nuovo direttore dell'AOC
Di fronte a tutti gli enormi cambiamenti portati dalla rivoluzione tecnologica che stiamo vivendo, sono diverse le iniziative pubbliche che stanno promuovendo un nuovo quadro legislativo e democratico per garantire i diritti umani e le libertà fondamentali nell'era digitale. Facciamo un breve riassunto delle iniziative più rilevanti e imminenti.
Il governo spagnolo ne ha recentemente approvato uno Carta dei diritti digitali che mira a "tutelare i diritti dei cittadini nella nuova era di Internet e dell'intelligenza artificiale". La Carta dei diritti digitali, di natura non normativa, propone un quadro di riferimento per l'azione di tutte le autorità pubbliche che consenta loro di navigare nell'ambiente digitale, sfruttandone e sviluppandone tutte le potenzialità e le opportunità.
La Carta raccoglie i diritti esistenti in diverse normative e ne propone di nuovi, come quelli che interessano ambienti specifici come l'intelligenza artificiale e l'uso delle neurotecnologie. I sei ambiti di tutela in cui è strutturata la Carta sono:
Nell'ambito dei "Diritti digitali in ambienti specifici", la Carta solleva la novità che l'uso delle neurotecnologie deve garantire il controllo di ogni persona sulla propria identità, l'autodeterminazione individuale, la sovranità e la libertà di decisione. Deve garantire la riservatezza e la sicurezza dei dati ottenuti e deve regolamentare l'uso di interfacce persona-macchina che potrebbero pregiudicare l'integrità fisica o mentale.
In Catalogna, abbiamo dal 2020 il Carta catalana dei diritti e delle responsabilità digitali, che mira a promuovere un quadro legislativo e democratico per garantire i diritti umani e le libertà fondamentali nell'era digitale.
La Carta catalana dei diritti e delle responsabilità digitali copre le seguenti aree:
Nel 2018 il Comune di Barcellona, insieme a New York e Amsterdam, ha creato l'alleanza per la protezione dei diritti digitali delle persone su scala globale: la Coalizione di città per i diritti digitali (Coalizione delle città per i diritti digitali), che nasce con l'intento di proporre leggi, strumenti e risorse a tutela sia dei residenti che dei visitatori.
Queste città hanno firmato una dichiarazione che dà la priorità a cinque principi:
Anche il Comune di Barcellona si è impegnato a lavorare per la sovranità tecnologica e ne ha lanciato uno Manifesto per la difesa dei diritti digitali.